Transizione digitale e tecnologica, l’Industria 4.0 rilanciata fino al 2025

14/02/2022

La rivoluzione digitale innescata dall’industria 4.0 non lascia e, anzi, raddoppia. Proseguono fino al 2025, con una “coda” nel 2026, le agevolazioni concesse alle aziende che investono sul 4.0, favorendo la transizione digitale e tecnologica e guardando, quindi, al futuro. La recente legge di bilancio dello Stato italiano ha infatti allungato i termini per gli incentivi in materia, consentendo alle aziende di continuare a sviluppare investimenti nei prossimi anni, oltre il limite già fissato del 2022.
Il sostegno riguarda il supporto e l’incentivo alle imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali (come i macchinari) e immateriali (come i software), funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi; lo stimolo agli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, e design; il supporto sul fronte della formazione ai soggetti che sviluppano le competenze dei propri operatori sulle tecnologie 4.0.
Per quanto riguarda i beni materiali 4.0, la manovra finanziaria conferma per il 2022, e per il 2023 in caso di investimenti saldati per almeno il 20% nel 2022, il credito d’imposta massimo erogato e cioè per il 40% del credito d’imposta per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e il 20% per investimenti fino a 10 milioni di euro. I termini cambieranno nel periodo 2023 – 2025 (anche qui, prorogabile fino al 2026 in caso di investimento avviato nel 2025 ). Nel prossimo triennio, infatti, il credito d’imposta concesso equivarrà al 20% per spese fino a 2,5 milioni di euro, il 10% per spese tra 2,5 e 10 milioni e il 5% per spese tra 10 milioni e 20 milioni.
Sul fronte dei beni immateriali, sempre 4.0 ovviamente, la normativa allunga al 2023 il credito d’imposta già previsto per il 2022, ovvero il 20% per spese fino un milione di euro; la quota calerà al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025 (con la solita “coda” fino al 30 giugno 2026).
Le opportunità di sviluppo, insomma, continuano a essere supportate, assicurando un aiuto economico significativo a quelle aziende che esprimono lungimiranza dotandosi per esempio di macchine intelligenti, interconnesse e collegate a internet; ma anche che scelgono di connettere, sempre per esempio, sistemi fisici e digitali e di sviluppare analisi complesse attraverso i Big data. La quarta rivoluzione industriale, il 4.0, è questo e molto di più: è un nuovo modo di organizzazione di tutti i processi aziendali, senza limitarsi alla produzione, nel contesto di uno sviluppo tecnologico che abilita dinamiche fondate sulle “frontiere” del digitale.
Ovviamente sono molteplici i benefici che scaturiscono dall’adozione di questi strumenti e dei relativi know-how: maggiore flessibilità attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala; più velocità dal prototipo alla produzione in serie attraverso tecnologie innovative; crescente produttività attraverso minori tempi di set-up, riduzione errori e fermi macchina; migliore qualità e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale; maggiore competitività del prodotto grazie a maggiori funzionalità derivanti dall’Internet delle cose.
L’industria 4.0 è in corso di adozione nei Paesi nel mondo: dagli Stati Uniti, dove il piano “Manufacturing Usa” ha dato vita a un network di istituti e di lab di eccellenza, costituito anche da grandi gruppi privati Ict e università, promosso dal Governo e finanziato tramite partnership pubblico-private, alla Francia, col piano di reindustrializzazione e di investimento in tecnologie 4.0 “Industrie du futur” guidato dal Governo, passando per la Germania, in cui è attivo “Industrie 4.0”, il piano d’azione sponsorizzato a livello federale col coinvolgimento di grandi player industriali e tecnologici, e per l’Italia, dove un piano nazionale da decine di miliardi di euro promosso dallo Stato già dal 2017 si concretizza in un’architettura di governo pubblico-privata.
Le tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 sono di nove tipologie. “Advanced manufacturing solution” vede l’introduzione di robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili; “Additive manufacturing” sono le stampanti in 3D connesse a software di sviluppo digitali; “Augmented reality” è la realtà aumentata a supporto dei processi produttivi; “Simulation” rappresenta la simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi; “Horizontal – Vertical integration” avvia l’integrazione di informazioni lungo la catena del valore dal fornitore al consumatore; “Industrial internet” si sviluppa nella comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti; “Cloud” è la gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti; “Cyber-security” costituisce la sicurezza durante le operazioni in rete e su sistemi aperti; “Big data and analytics” prevede le analisi di un’ampia base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.
In questo articolato percorso si inserisce anche la proposta di Emiliana Serbatoi, presente nell’universo 4.0 grazie alle eccellenze tecnologiche costituite dal sistema gestionale Emiltouch® e dalla sonda di livello Emilprobe®. I due dispositivi sono certificati secondo il paradigma 4.0-lato produttore e grazie a questa omologazione, accreditata da un ente riconosciuto dal Ministero dello sviluppo economico, possono essere implementati dalle aziende nei processi dell’industria 4.0.
In particolare, il sistema gestionale e la sonda di livello sono abilitati per l’integrazione all’interno di reti e strutture aziendali di soggetti economici, a loro volta aderenti agli standard dell’industria 4.0, che avessero intenzione di dotarsene. Un perito esterno dovrà poi attestare che Emiltouch® ed Emilprobe®, una volta immessi appunto nel “nuovo” contesto industriale, assicurino conformità alle prescrizioni del 4.0. E l’inserimento potrà generare i benefici fiscali previsti per quelle imprese che effettuano investimenti economici su prodotti e reti certificate, innescando perciò ulteriori vantaggi, operativi e finanziari.
 
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