Trasportare merci sui pick-up tra comodità ed efficienza

12/11/2021

Se si ha necessità di trasportare materiale e l’auto risulta troppo piccola ma, allo stesso tempo, l’autocarro diventa troppo grande, non c’è bisogno di disperarsi: un’ottima alternativa è rappresentata dai pick-up, una soluzione ibrida e versatile che garantisce efficienza e comodità. Il grande pregio di questi mezzi, solitamente pensati per un utilizzo professionale, è rappresentato infatti dalla presenza di un ampio vano –  cassone, collocato fisicamente in quello che sarebbe stato idealmente al posto del bagagliaio, e a volte dei sedili posteriori, separato e inaccessibile dall’abitacolo, in cui posizionare la merce che si intende trasportare. Se a questo si abbina la presenza di motori solitamente performanti, che consentono di muoversi con facilità anche su terreni difficili, il mix appare perfetto.
La diffusione di questi mezzi è crescente in tutto il mondo e conquista nuove fette di mercato, scoprendo ulteriori orizzonti al di là degli Usa, che rimangono comunque il mercato più ricco per questo tipo di veicoli dal momento che la quota sull’immatricolato è pari al 18%. Non è un caso che le principali case automobilistiche del mondo abbiano lanciato negli ultimi anni un proprio modello anche perché, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, i pick-up non sono “esclusivamente” (si fa per dire) mezzi da lavoro o da cantiere, dunque con finalità professionali, ma sono in grado di assicurare vantaggi importanti anche per chi li utilizza per esigenze private.
Un esempio? Chi deve trasportare materiale per motivi personali e ha bisogno di spazio, con l’obiettivo di sfruttare al massimo i 5 metri abbondanti che rappresentano le dimensioni standard dei pick-up. Non è poco, non vi pare? Ogni Paese, poi, fa storia a sé sul perimetro normativo legato ai termini dell’omologazione: in Italia, infatti, sono equiparati agli autocarri di categoria N1, con massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate, e in genere immatricolati come tali dalle Motorizzazioni civili (a cui si rimanda per approfondimenti normativi).
Sui pick-up, dunque, si può caricare di tutto o quasi (non le persone, per esempio, a meno di situazioni eccezionali), ovviamente sempre nel rispetto delle normative sul trasporto dei vari materiali, e tra i beni che si possono movimentare c’è anche il carburante. Tuttavia, ricordando che il trasporto su strada di liquidi come il gasolio e la benzina risponde a normative internazionali ben definite, ovvero l’accordo Adr, capita spesso che le cisterne che contengono il carburante non tengano conto degli spazi dei cassoni; adagiando i serbatoi sul vano si rischia così di andare a occupare una superficie di spazio di gran lunga superiore agli effettivi volumi dei carburanti. Quante volte è capitato di pensarlo, sprecando così preziosi centimetri cubi?
Proprio per questo motivo Emiliana Serbatoi ha lanciato una linea di prodotti pensati per il trasporto di carburante sui veicoli pick-up, recependo appunto le sollecitazioni del mercato per un sistema di ideale installazione. Quella che viene proposta è una versione dedicata della gamma Carrytank®, le cisterne in plastica per il trasporto e l’erogazione di gasolio che fanno della facilità di trasporto un punto di forza e che, grazie alla versatilità e alla facilità d’uso, permettono un utilizzo illimitato per i rifornimenti in strada sia in campo professionale sia sportivo che per il tempo libero, per ogni tipo perciò di mezzo o attrezzo.
Tre sono le versioni del Carrytank® Pick-up (in esenzione totale Adr) disponibili: 330 litri, 440 litri e il sistema 400+50 che combina lo stoccaggio di 400 litri di diesel e 50 di AdBlue®. In particolare, questi modelli presentano i fianchi “snelliti” per consentire l’installazione all’altezza dei passaruota; inoltre, la presenza di paratie frangiflutti agevola la stabilità. Una soluzione, insomma, che rende il pick-up ancora più prezioso.

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Tag:Pickup
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