Un compleanno speciale - 40 anni in prima linea

25/07/2023

Un compleanno speciale - Emiliana Serbatoi, 40 anni in prima linea
Quarant’anni di storia, due sedi industriali, decine di Paesi presidiati, quasi 38 milioni di euro di volumi d’affari, oltre 100 collaboratori. Bastano forse pochi numeri per riassumere il passato, il presente e il futuro di Emiliana Serbatoi, un’eccellenza imprenditoriale modenese che solo poche settimane fa ha celebrato il quarantennale dalla fondazione avvenuta nel 1983. Ma quei pochi numeri racchiudono, soprattutto, la storia entusiasmante di un’azienda che, partita da una sede poco più che artigianale nel quartiere Sant’Anna e traslocata nel frattempo a Campogalliano, alle porte dell’Autobrennero, oggi è una realtà di spessore internazionale con un ruolo di leader nel proprio settore, quello della produzione di serbatoi e sistemi di stoccaggio, trasporto e distribuzione del carburante, oltre che per i sistemi
di controllo e di gestione dei rifornimenti.
L’azienda è legata indissolubilmente alla famiglia Morselli: i fondatori sono Gian Lauro e suo padre Giancarlo, gli stessi che ancora oggi la guidano con mano ferma. Sono loro gli artefici di una cavalcata nata con la produzione di serbatoi “a caduta” per il gasolio destinati alle aziende agricole locali ed evoluta, con il trascorrere degli anni, in un catalogo che contiene centinaia di referenze per ogni settore merceologico in Italia e all’estero. Emiliana Serbatoi realizza, infatti, serbatoi di ogni tipo e per ogni prodotto petrolifero e liquido, dai sistemi interrati alle cisternette “leggere” pensate per contenere poche decine di litri; dai sistemi tecnologici di controllo dei rifornimenti ai serbatoi per gli oli esausti. Serbatoi pensati per clienti di tutto il mondo, perché il mondo è la “casa” di Emiliana Serbatoi, un’azienda che da Modena rivolge lo sguardo al domani, con ottimismo e ambizione, garantendo sostenibilità, sicurezza, qualità, innovazione e soprattutto passione per il proprio lavoro.

Dai carburanti all’Onu, Emiliana Serbatoi è al top - Tutto è iniziato in un capannone in strada Sant’Anna
Emiliana Serbatoi viene formalmente costituita a Modena da Gian Lauro e Giancarlo Morselli il 17 giugno 1983 ma l’azienda nasce con le spalle già robuste: nel bagaglio dei fondatori c’è, infatti, un significativo know-how legato anche e soprattutto alla costruzione di serbatoi “a caduta”, come prevedeva allora la normativa, e di cisterne interrate, progettate per i rivenditori di prodotti petroliferi.
La neonata impresa, che ha la prima sede in un capannone in strada Sant’Anna, è quindi operativa da subito con l’obiettivo di realizzare prodotti sicuri, affidabili, efficienti e in linea con le normative.
Così, quando nel 1990 entra in vigore la nuova legge italiana che regolamenta il rifornimento di carburante nelle aziende, con il fine di assicurare maggiore sicurezza nei processi di erogazione
ed evitare danni ambientali, Emiliana Serbatoi è pronta a lanciare i primi serbatoi omologati, i Tank Fuel, serbatoi dal design inconfondibile e caratterizzati da un colore, il cosiddetto “verde Emiliana”.
Si possono ancora scorgere in giro, nelle campagne del Modenese, alcuni dei primissimi modelli, ad attestarne la robustezza. Nei primi tempi l’azienda si struttura, partecipa alle principali fiere nazionali di
settore e si radica in Italia. A metà degli anni Novanta viene colta l’esigenza di fornire serbatoi trasportabili: esordisce dunque la gamma di Traspo®, serbatoi robusti in acciaio ma facilmente movimentabili.
Il passo successivo è quello di attraversare i confini nazionali. Si prova perciò a fare capolino all’estero, iniziando a presidiare i maggiori saloni internazionali: il primo è “Intermat”, in Francia, nel 1998.
Un anno più tardi, nel 1999, avviene lo “sbarco” online con la prima versione sito web ufficiale www.emilianaserbatoi.com, essenziale come imposto dagli standard dell’epoca ma completo nei contenuti e già user-friendly, ad attestazione dell’attenzione verso le possibilità commerciali e di branding offerte da internet: erano i primi anni del web esteso su larga scala ma già si potevano capire i vantaggi per un’azienda in forte espansione che voleva farsi conoscere al mondo.
La produzione in plastica, nel frattempo, assume in Emiliana Serbatoi un peso crescente e, anche su sollecitazione dei mercati esteri, nel 2006 debuttano le soluzioni in polietilene, ideali per movimentare agevolmente carburante. Per esempio Hippotank®, con l’iconica linea che richiama un ippopotamo, è il primo serbatoio al mondo omologato per il trasporto e l’erogazione di gasolio. Aumentano, di
conseguenza, i campi di applicazione delle cisterne, sempre più numerose per tipologia, dimensioni e allestimenti: dal movimento terra alla nautica, dalla sicurezza civile al food, dal tempo libero all’automotive, dai trasporti all’aviazione.
In parallelo, la tecnologia si fa strada nell’offerta non solo di prodotti, ma anche di servizi. All’inizio degli anni Duemila risalgono i primi dispositivi per la gestione dei rifornimenti e sempre in questo percorso si colloca, giusto alcuni anni fa, Emilprobe®, la sonda di livello per i serbatoi che funge anche da allarme contro i furti di carburante.
Mentre per l’Ad-Blue®, l’additivo ecologico per i motori di nuova generazione, viene dedicata una linea specifica in cui compaiono anche innovative soluzioni combinate con il gasolio, favorendo quindi un unico rifornimento “in campo” dei mezzi operativi.
Ma nella storia di Emiliana Serbatoi non ci sono solo i prodotti a catalogo. Le varie linee sono affiancate da progetti di respiro più ampio e costruiti “su misura”: l’azienda, infatti, diventa fornitrice dell’Onu e riceve diverse complesse commesse internazionali.
Le "realizzazioni speciali" non si limitano, comunque, alle Nazioni Unite e spaziano dalle batterie di cisterne per l’enologia, ideate per le grandi cantine, allo sviluppo di impianti complessi in Africa e Centro-America, fino al progetto dell’impianto di rifornimento natanti del porto Mirabello a La Spezia.
Oggi l’azienda, guidata saldamente da Gian Lauro Morselli, conta oltre un centinaio di dipendenti e raggiunge quote di fatturato che sfiorano i 38 milioni di euro, con una suddivisione del volume d’affari equamente spartita tra il mercato italiano e quelli esteri. In particolare, gli ultimi dieci anni sono stati contrassegnati da un trend estremamente positivo: la crescita del fatturato è stata esponenziale, grazie anche all’impennata dell’export che ormai ha raggiunto un peso pari al 50% del totale.
Realtà solida anche dal punto di vista finanziario, Emiliana Serbatoi nel tempo ha ottenuto i “marchi di qualità” rilasciati dagli enti preposti, a partire dalle svariate certificazioni (come la Uni En Iso 9001:2015) e dalle approvazioni e omologazioni dei Ministeri italiani, svizzeri e statunitensi competenti in materia e da istituzioni accreditate a livello internazionale come Tuv, Bureau Veritas e Crif rating agency Cribis D&B. L’azienda, inoltre, è presente anche nella “White list” della Prefettura di Modena e a catalogo comprende numerosi prodotti con omologazione Adr e marcati Onu.
Da segnalare, poi, l’impegno sociale, attestato per esempio durante la fase dell’emergenza sanitaria da Coronavirus: in un periodo difficile per tutti, Emiliana Serbatoi ha sostenuto le istituzioni sanitarie anche attraverso la fornitura di cisterne trasportabili per il rifornimento operativo delle ambulanze e di serbatoi mobili per nebulizzare i prodotti per la sanificazione di ambienti. Infine, una menzione merita la
vicinanza al mondo dello sport, elemento nel Dna dell’azienda: non solo il calcio e la pallavolo, ma anche altre discipline come il motociclismo e il padel.
Per questo motivo, negli anni, Emiliana Serbatoi ha saputo affiancare sia realtà di spessore mondiale sia società dilettantistiche locali e giovanili, dedicando comunque un’attenzione particolare al Modena Calcio e al Modena Volley a certificazione del legame indissolubile con il territorio.

L'intervista - Gian Lauro Morselli si racconta, «Ricerca, qualità e innovazione»
«Il ricordo più prezioso? Ce ne sono tanti, ma quelli più intensi riguardano, forse, il periodo in cui è nato tutto: mio padre Giancarlo saldava e montava, mentre io davo una mano, verniciando per esempio i serbatoi, e intanto giravo l’Italia in auto per far conoscere i nostri prodotti. Avevo poco più di vent’anni. Il Dna di Emiliana Serbatoi era già tutto lì: una combinazione di qualità tecnica e impulso commerciale che ha sempre rappresentato il nostro marchio di fabbrica». Lo racconta il presidente Gian Lauro Morselli, rievocando alcuni dei passaggi principali della storia di Emiliana Serbatoi.

Morselli, ne è stata percorsa di strada dal 1983 a oggi…
«Sembra ieri e, invece, sono passati già quattro decenni. Avevamo ambizione: la denominazione “Emiliana” voleva sottolineare l’aspirazione a espandersi appunto in regione. L’obiettivo di superare i confini dell’Emilia-Romagna è stato raggiunto, ma di sicuro non speravamo di spingerci così lontano...».

Qual è stata, in questi quarant’anni, la forza di Emiliana Serbatoi?
«Anche se oggi siamo una realtà che lavora in tutto il mondo, fiera portatrice del Made in Italy, e anche se nel tempo sono cambiati i prodotti, gli spazi e i mercati, c’è qualcosa che è rimasto immutato: i nostri valori. Ovvero la passione, l’impegno e la ricerca della qualità e dell’innovazione».

Nel 2001 fu una grande intuizione spostarsi da strada Sant’Anna a Campogalliano.
«Quel piccolo capannone era ormai inadeguato rispetto agli spazi e soprattutto alle prospettive aziendali. Serviva una nuova sede e perciò individuammo un terreno a pochi passi dal casello dell’Autobrennero, dove nasce l’autostrada A22, che ci permise di aprire una vera e propria porta sull’Europa, una sorta di stand fieristico permanente. La scelta giusta per Emiliana Serbatoi, che, infatti, dal 2001 si trova ancora qui. E nel 2017 ci siamo espansi, raddoppiando gli spazi per accogliere nuovi locali commerciali e dare respiro alla produzione».

Nel frattempo è stato attivato un “ramo” aziendale in Veneto.
«Sì, nel 2013 abbiamo acquisito una business unit per la lavorazione dei prodotti a San Donà di Piave, in provincia di Venezia. E pochi anni fa è entrato nel nostro gruppo anche il marchio Ama, storico
produttore di serbatoi, proveniente sempre dallo stesso territorio».

Emiliana Serbatoi viene descritta come una “grande famiglia”.
«L’azienda non sarebbe vissuta a lungo senza l’apporto di tanti uomini e donne straordinarie che vi hanno lavorato e che ancora continuano a farlo. Anche per questo motivo investiamo sul welfare aziendale, con focus sullo sport: negli ultimi anni abbiamo creato la palestra aziendale e il campo da padel, affinché l’impresa possa costituire anche un luogo da “vivere”».

Gli ultimi anni non sono stati semplici: il Covid, le crisi mondiali, le congiunture economiche.
«No, infatti, ma è in momenti come questi che occorre dare il massimo e continuare a investire, pure sfruttando le opportunità offerte dal digitale, per esempio nei rapporti commerciali e nella partecipazione
a fiere “virtuali”. Ed evitando di “scaricare” i nuovi costi sui clienti».

Il tema della sostenibilità ambientale oggi è centrale. Emiliana Serbatoi come lo affronta?
«Innanzitutto da sempre proponiamo prodotti solo in linea con le normative, quindi nel rispetto dei criteri di salvaguardia dell’ambiente previsti dalle prescrizioni di legge.
Da tempo, poi, abbiamo anticipato l’economia circolare, puntando su materiali e processi “green”: per esempio, abbiamo affrontato il tema della sostenibilità a partire dai serbatoi, attraverso il polietilene verde, adottato già nel 2007 e arrivato nel frattempo a una quota del 40 per cento. Ma ricordo anche gli investimenti sul fotovoltaico in azienda, per renderci autosufficienti e, l’anno scorso, la proposta
di una linea di serbatoi pensata per i biocarburanti».

Cosa c’è nel futuro di Emiliana Serbatoi?
«Abbiamo festeggiato di recente i primi quarant’anni dell’azienda: non è un traguardo, ma un punto di partenza. Siamo una realtà dinamica che guarda sempre avanti e quindi il duplice obiettivo è di mantenere le posizioni sui mercati su cui siamo presenti e di continuare a crescere, in Italia e all’estero, attivando nuove possibilità e mantenendo la capacità di realizzare progetti “su misura” grazie
alle sinergie la divisione commerciale e l’area Ricerca & Sviluppo. Cultura del lavoro, rete di vendita, avanguardia tecnologica e assistenza tecnica puntuale hanno sempre animato e continueranno ad animare la nostra attività quotidiana, con l’obiettivo di offrire prodotti affidabili e di qualità, capaci di resistere nel tempo, anche per decenni».

La vetrina sul mondo - Le fiere sono l’origine e il cuore dell’espansione di Emiliana Serbatoi
Se si accede agli uffici di Campogalliano di Emiliana Serbatoi, percorrendo la scalinata che conduce alla divisione commerciale si può compiere un autentico “viaggio nel tempo”. Un viaggio che prende avvio a metà degli anni Ottanta dello scorso millennio e prosegue fino ai giorni nostri, sviluppandosi nel tempo (e nello spazio) per mezzo delle immagini più significative delle partecipazioni aziendali
alle principali manifestazioni fieristiche in Italia e nel mondo. Un percorso che è destinato inevitabilmente a continuare e che racconta anche l’evoluzione dell’azienda, dei prodotti e dei trend di marketing.
Le fiere sono da sempre nel cuore di Emiliana Serbatoi. Grazie all’intuizione e alle scelte della proprietà e della direzione, la presenza ai saloni espositivi di settore ha potuto rappresentare, sin dagli esordi,
un’efficace leva commerciale, uno straordinario mezzo di comunicazione e uno strumento insostituibile per il confronto con i competitor. È per questo motivo che già nel volgere di un paio d’anni dalla fondazione, tra il 1985 e il 1986, l’azienda è uscita dal “guscio” del proprio stabilimento e si è mostrata al mondo, con un proprio stand alla fiera Campionaria di Modena.
Una vetrina di valore, per una realtà imprenditoriale giovanissima, che aveva innanzi tutto l’ambizione di farsi conoscere sul territorio locale in cui iniziava a muoversi.
Quella partecipazione alla Campionaria ha costituito l’origine di un viaggio che ben presto si è articolato in tutta Italia (la fiera di Roma, quella del Levante di Bari) e che ha conosciuto un salto di qualità
nel 1998. Quell’anno, infatti, per la prima volta Emiliana Serbatoi ha esposto direttamente a una kermesse all’estero: la trasferta, nemmeno troppo distante, ha condotto a Parigi, per “Intermat”, dedicato
al settore delle costruzioni. E un decennio più tardi, nel 2008, sono stati valicati i confini europei grazie alla presenza all’appuntamento “Big 5”, a Dubai. In mezzo a queste date, prima e dopo, l’azienda guidata da Gian Lauro Morselli ha registrato centinaia di partecipazioni a saloni di caratura mondiale, principalmente di natura B2B, in Italia (la fiera dei macchinari agricoli “Eima” a Bologna e quella del settore costruzioni “Samoter” a Verona, per esempio) ma soprattutto nel resto del mondo (“Bauma” a Monaco di Baviera e “Conexpo” a Las Vegas, giusto per citarne un paio), nell’ambito di una crescente
azione di internazionalizzazione. Insomma, l’elenco è in continua evoluzione e viaggia di pari passo con la dinamicità dell’impresa, come testimonia anche il fatto che tra maggio e giugno di quest’anno, appena pochi giorni prima delle celebrazioni per il 40esimo dalla fondazione, Emiliana Serbatoi ha partecipato per la prima volta a due nuovi saloni espositivi all’estero, “Agriplanta” in Romania e “Ire” in Olanda. Uomini e donne di questa azienda sono inevitabilmente persone con la valigia sempre in mano; lo saranno anche dopo l’estate, con quattro kermesse in programma tra settembre e novembre in Italia (“Salone nautico”, “Gis”, “Forestalia” ed “Ecomondo”). Le manifestazioni a cui si prende parte riflettono, va da sé, i settori merceologici di riferimento e le applicazioni dei serbatoi e sistemi di stoccaggio: dunque si spazia dall’agricoltura al movimento terra, dalla ferramenta all’ecologia, dall’automotive all’oil&gas, dal nautico agli impianti industriali, dalla sicurezza civile ai trasporti. E come sperimentato durante la fase del lockdown per il Covid, quando necessario Emiliana Serbatoi ha saputo “reinventarsi” partecipando alle versioni digitali delle fiere. Tra il 2020 e il 2021 alcuni saloni, per esempio Eima, avevano allestito una specifica piattaforma digitale per sopperire al rinvio dell’evento dal vivo: tra i partecipanti agli eventi virtuali c’era appunto Emiliana Serbatoi, con la consapevolezza
che i canali digitali possono rappresentare un’ulteriore vetrina e costituiscono uno strumento importante per interagire con player e clienti di tutto il mondo. 

La Cerimonia - Una serata di gala con 350 ospiti per celebrare i successi
Un evento di gala a cui hanno partecipato quasi 350 ospiti provenienti dall’Italia e da tutto il mondo ha rappresentato il culmine delle attività con cui Emiliana Serbatoi a metà giugno ha celebrato il quarantennale dalla fondazione, coinvolgendo in diverse iniziative i principali partner dell’azienda.
Lo speciale appuntamento si è svolto nella suggestiva location di Villa La Personala, a Mirandola di Modena, dove i partecipanti hanno potuto vivere un’esperienza magica assistendo a giochi d’acqua, evoluzioni artistiche e interpretazioni musicali, fino all’immancabile epilogo, nella notte, sulla pista da ballo. Madrina della serata è stata la conduttrice televisiva Juliana Moreira, che ha guidato l’evento
con simpatia e coinvolgimento. Naturalmente gli onori di casa sono stati fatti dal presidente Gian Lauro Morselli, che, presentando sul palco la monografia realizzata per raccontare attraverso le immagini
più significative i quarant’anni di attività dell’azienda, ne ha appunto ripercorso, non senza qualche momento di commozione condiviso con i presenti, il “viaggio” iniziato il 17 giugno 1983.
La serata si è conclusa col tradizionale taglio della torta e in questo momento la proprietà è stata raggiunta sul palco dallo staff aziendale, a testimonianza dell’unità della “famiglia Emiliana Serbatoi”, per un brindisi comune applaudito da tutti gli ospiti.

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